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2178. Francesco Sforza al podestà di Pavia (1453 giugno 30 "in Burgo et contra terram Gaydi").

Francesco Sforza ordina al podestà di Pavia di non intervenire a molestare Giacomo dagli Urcii, abitante ad Arena, come gli richiede il conestabile ducale Paolo da Colle, né di fare alcunché fino a che non gli sarà scritto diversamente, perché crede che la cosa si sistemerà amichevolmente.

Potestati Papie.
Non intendimo, né volimo che per lettere te fussero scripte, ad instantia di Paulo da Colle, nostro conestabile, tu dibbi molestare Iacomo dalli Urcii, habitatore a Rena, né anco relapsare el sequestro fusse facto ad dicto Iacomo ad instantia del prefato Paulo, né fare altro processo in la cosa fino ad tanto non te serà scripto altro. Et questo perché credimo la cosa se conciarà amichevolmente. Ex felicibus castris ut supra.
Alexander.
Cichus.