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2184. Francesco Sforza ai marchesi di Varzi (1453 luglio 2 "in Burgo et contra terram Gaydi").

Francesco Sforza avverte i marchesi di Varzi che, per essersi loro fatto beffe degli scritti ducali che ordinavano di far avere il dovuto al castellano locale, Giacomo Parano, egli è stato indotto ad abbandonare la rocca e a recarsi dal lui, che ora intima loro di soddisfare il castellano, minacciando, se disobbedito, interventi più severi.

[ 465v] Egregiis dilectis nostris marchionibus Varcii.
È stato necessario a Iacomo Parano, nostro castellano de quella rocha lì, a venire qua da nuy et habandonare la forteza perché may non l'haveti voluto far el debito, segondo l'ordini dati e como più volte ve havemo scripto, del quale nostro scrivere ve haviti facto beffe. Per la qual cosa, in breve parole, ve dicemo così che se non gli faciti el dovere non ve scriveremo più littere, ma ve daremo intendere, con altro cha con littere che non fati bene a farne beffe dele nostre littere, e notatilo bene. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.