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2191. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 luglio 5 "apud Gaydum".

Francesco Sforza risponde al Colleoni che conviene con lui sullo scorretto comportamento degli uomini di Castelnuovo. Tuttavia il duca gli raccomanda, per riguardo verso il duca di Modena, di comportarsi con umanità, e ammonisca i suoi soldati a non abbandonarsi a rappresaglie, ma di ricorrere, in caso di vertenze, al commissario del posto. Insiste con il Colleoni perché i sudditi tortonesi non siano danneggiati nel loro raccolto. Per quel che riguarda il suo pagamento, garantisce il condottiero che è un suo insistente pensiero e da quelli di Milano, cui compete soddisfarlo, ha la continua risposta di cercare il modo di procurarsi il denaro. A sua volta il duca raccomanda al Colleoni di provvedere alle cose della sua parte in accordo con Andrea da Birago. Alle faccende del suo fronte ha oggi avuto Ghede a patti senza scontro con i nemici, che si sono stanziati intorno a Ponzano e mandano carriaggi a Brescia.

Magnifico Bartholomeo Coleono.
Respondendo a doe (a) littere dela magnificentia vostra de dì xxviiii et xxx del passato, dicemo che l'homini de Castelnovo fazano quello scriveti et pezo, et sonno casone de far fare molte robbarie ali nostri, como da molti et molti havemo havuto querelle asay.
Pur niente de manco, per respecto del'illustre signor duca de Modena, ve confortiamo a portarve humanamente con loro, ordinando ali vostri che per niente non gli vadano a fare represaglia a casa, ma, quando accadesse differentia alcuna fra li vostri et quelli de quella terra, vogliateve intendere con lo comissario dela dicta terra, perché siamo certi provederà a tuto quello serà iusto et raxonevele. Apresso ve recomendiamo li nostri subditi de Tertonese, siché per li vostri non siano damnificati in le loro biade, como intendemo che alquanto sonno, como è comune usanza deli soldati. Circha la parte delo spazamento vostro, nuy dal canto de qua non facemo altro che scrivere et mandare a dire a che apartene in Mediolano, che non attendano ad altro non ma al facto vostro, et così loro ne respondeno non circhare fare (b) altro che cercare el recapto del dinaro, et non cesseremo nuy in loro, per ogni via et per ogni modo, finché serà recaptato tuto el vostro spazamento. Et de questo ve date (c) bona [ 467r] voglia che, se non havessemo se non vero pane, intendemo ne habiate la parte vostra. Le cose dellà ve recomandiamo che, insieme con Andrea, procedati et provediati secundo vederiti rechiederà el bisogno. Nuy, dal canto de qua, attenderemo ad proseguire questa impresa virilmente secundo l'havemo principiata, advisandone che hoge fornemo questa terra de Ghede quale havemo havuta a pacti, senza uno minimo impazo deli inimici, quali sonno stati et stanno intorno a Porzano, et hanno mandato a Bressa tucto el suo carezo et la maior parte deli cariagi. De quello ne seguirà, ve ne faremo avisati. Data apud Gaydum, die v Iulii 1453.
Iohannes.

(a) Segue vostre depennato.
(b) fare in interlinea su circhare depennato.
(c) Segue de depennato.