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2197. Francesco Sforza a Lisa de Attendoli (1453 luglio 8 "apud terram nostram Gaydii").

Francesco Sforza avverte Lisa de Attendoli, sua sorella, dell'annullamento della disposizione della sua provvisione. L'ammonisce, però, che se gli uomini di Biandrate perseverano a essere insolventi nel pagare le tasse, ripristinerà la disposizione precedente.

[ 468r] Magnifice sorori nostre carissime domine Lixe de Attendolis, committisse, et cetera.
Nuy scrivemo per le alligate al referendario et a Gracino de Piscarolo che a modo usato ve faciamo respondere dela vostra provisione, nonobstante che havessemo scrito in contrario. Ma ben ve avisamo che se l'homini de Biandrà non farano el dovere per cagione dele tasse, ve faremo de novo retenere dicta vostra provisione, e forse così lingeramente non ve la restituiremo, como havemo facto a questa fiata. Siché provederete che l'homini faciano el debito suo. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.