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2208. Francesco Sforza al commissario, al comune e agli uomini di Castelnuovo 1453 luglio 10 "apud Gaydium".

Francesco Sforza scrive al commissario, al comune e agli uomini di Castelnuovo di aver dalle loro lettere inteso quanto succede lì e di essere assai amareggiato nell'apprendere che le cose del duca di Modena vengono tanto danneggiate dalle genti d'arme. Per provvedere ai danni e per evitarne dei futuri manda lì Gentile dalla Molara, cui devono ricorrere in ogni loro necessità.

Commissario, comuni et hominibus Castrinovi.
Havemo recevuto le vostre littere et inteso quanto ne scriveti, così havemo vedute le liste ne haveti mandate delli damni facti per quelle nostre gente ali homini de quella terra, alle quali respondendo, ve dicemo ne retrovamo tanto malcontenti de questo facto quanto se questi damno fossero sta(ti) facto a nuy proprii, né poriamo scrivere quanto despiacere ne habiamo havuto vedendo che le cose del'illustre segnor duca de Modena, quali volimo siano reguardate et deffese dali nostri, (a) siano danneggiate per questa via, contra ogni intentione et voluntà nostra. Pertanto nuy mandiamo dellà Gentile dela Molara per providere alla satisfactione [ 471v] delli damni passati et providere che da mò inanze non se faza damno o rencrescimento alcuno ali homini de quella terra, como è lo animo et voluntà nostra. Siché ve confortiamo ad stare de bona voglia, et in quello accadesse recorere ad Gentile predicto. Data in castris nostris felicibus apud Gaydum, die x iulii 1453.
Zanetus.
Iohannes.

(a) Segue non depennato.