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2213. Francesco Sforza a Lorenzo de Vitellensi de Corneto 1453 luglio 4 Milano.

Lorenzo de Vitellensi de Corneto dice di aver ricevuto la lettera dello Sforza e del comune e uomini di Montecastello, sudditi del duca di Savoia, con lamentele verso Otto da Mandello e le genti d'arme sforzesche a Sale per furti, estorsioni e ferimenti. Assunte informazioni, può asserire che la vertenza tra il conte Otto e la comunità di Montecastello nasce da ragioni di confine e da divergenze di giurisdizione oltre il Tanaro. Se quelli di Montecastello querelassero per danni fatti alle loro possessioni oltre il Tanaro, verrebbe sentenziato che hanno torto, tant'è vero che, mentre il conte non ha nulla in contrario a che la vertenza sia portata in giudizio, quelli di Montecastello non sono d'accordo. Circa la querela contro i residenti a Sale, ha trovato che le due bestie grosse da carne sono state loro tolte di qua dal Tanaro e, quindi, non in territorio sabaudo. Quanto allo strame, si tratta di quantità esigua.

[ 472v] Copia illustrissimo domino duci Mediolani.
Illustrissime princeps et excellentissime domine et creator mi singularissime, post humilimam recommendationem, in lo mese passato, recevì littere da essa vostra signoria con supplicatione et altre littere incluse del comune et homini dal Montecastello, subditi del'illustrissimo signore duca de Savoya, dove se lamentano del magnifico meser lo conte Otto da Mandello et anque dele gente d'arme dela prelibata signoria vostra, stantiate in la vostra terra de Sale, de robarie et altre extorsione et ferite de homini, alloro et in li loro beni illate. So aduncha per comandamento dele predicte lettere, transferitome in li predicti lochi et odito quanto per loro capituli et responsione hanno voluto produre le parte, anque tolte altre informatione per quanto da mi ho possuto investigare, mò, referendo, dico le casone dele discordie dal predicto conte ala comunità de Montecastello havere potissima (a) origine per alchune confine de possessione et anque de iurisdictione ultra el fiume de Tanero, et indel'una parte et l'altra hanno facto dele cose asay: pur la ragione fin qui molto favoreza el predicto conte messer Otto: se li predicti de Montecastello fanno querella de danni in loro possessione citra el dicto fiume de Tanero, hanno torto. Al che responderò de parte in parte, quando la vostra illustre segnoria degnerà volere sapere. Del che tucto el conte messer Otto predicto vole stare in iudicio, il che l'altra parte recusa. In summa, ho le cose sapite, in forma per lo foturo non haveranno casone lamentarse. Ala parte dele querelle contra li stanciati in Sale, ho trovato alloro tolte doe bestie grosse per carne non in lo destricto del prefato segnor duca de Savoya, como per sue littere scriveno, ma di qua del Tanaro, il che non è restituito per la impotentia, ben è proveduto, non haverano casone per lo foturo de querella. De alquanto strame, loro dicono non pare darli audientia per la quantità non grande et etiam non è in sul loro distrecto. Quando li signori Maestri del'intrate me haveranno dato expedictione, subito vegnirò ali pedi dela prelibata signoria vostra, quam Altissimus ad vota secundet, subactis inimicis. Mediolani, die iiii iulii 1453.
Excelse illustrissime dominationis creatura Laurentius de Vitellensibus de Corneto.

(a) Segue ragione depennato.