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2227. Francesco Sforza comunica a Bartolomeo Colleoni 1453 luglio 14 ("apud Gaydum").

Francesco Sforza comunica a Bartolomeo Colleoni che, sapute da Gentile della Molara le lamentele del commissario e degli uomini di Castelnuovo Tortonese per le angherie subite, ha ricevuto da Milano l'acclusa lettera indirizzata da quelli di Castelnuovo alla sua consorte con recriminazioni per quotidiani furti di bestiame e catture di uomini per cui intendono rivolgersi al duca di Modena. Da qui il sollecito di intervenire presso i suoi uomini per far cessare ogni malversazione e iniziare un cambiamento di comportamenti, principiando con la restituzione di ogni maltolto e con un mutamento di atteggiamento verso la gente di Castelnuovo che attesti al duca di Modena l'estraneità dello Sforza a tutti i loro disonesti atti.

Magnifico Bartholomeo Coleono.
Ultra quanto ve habiamo mandato a dire per Gentile dela Molara, nostro fameglio, dele molte et grande lamente havemo havute dal comissario et homini de Castelnovo Terdonese deli mali tractamenti gli sonno facti per li vostri et per le altre nostre gente sonno dellà, novamente havemo da Milano la inclusa copia, per la quale vedereti quanto esso comissario et homini scriveno ala illustrissima madona Biancha, nostra consorte, dolendose che dali vostri sonno tractati como inimici et che ogni dì perseverano de mal in pezo in robbare bestiame et pigliare homini, per il che dicono volerne avisare lo illustre signor duca de Modena protestando, et cetera. [ 475v] Dela qual cosa invero, magnifico Bartholomeo, ne trovamo tanto malcontenti et de mala voglia quanto potessemo dire, cognoscendo nuy che per questo ha ad seguire qualche umbreza fra lo prefato illustre signor duca et nuy, col quale ne siamo sforzati et sforzamo, parendone faza per nuy (a) de mantenere bona amicitia et intelligentia, il che, quanto se afacesse per nuy al presente, lo lassiamo ad iudicio dela vostra magnificentia. Pertanto rendendone nuy certi che questo sia contra la intentione et saputa vostra, che non potriamo mai credere altramente, confortiamo et pregamo la vostra magnificentia che, facendo integramente restituire et satisfare ali dicti homini ogni cosa toltagli nel passato et assectando ogni differentia et debito fosse fra li vostri et loro, voglia provedere che da mò inanze ali dicti homini de Castelnovo non sia facto damno alcuno et male tractamento, et fare del passato tale et così evidente demonstratione ch'el prefato illustre signor duca et ogni persona cognosca quelli danni et rencressimenti sonno stati facti ali dicti homini essere proceduti contra la intentione, voluntà et saputa vostra et nostra, et che sentemo che questo sia exequito con effecto.
Data in campo nostro felici, die xiiii iulii 1453.
Zanetus.
Signata Cichus.

(a) Segue fare depennato.