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2233. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e a Zanino Barbato 1453 luglio 15 "apud Gaydum".

Francesco Sforza scrive a Gracino da Pescarolo e a Zanino Barbato circa i cinquemila ducati. A Zanino, in paticolare, richiama alla mente la disponibilità avuta per tremila ducati e delle trenta o quaranta persone disposte a dare la ricevuta a chi presterà tale denaro. Vista la disponibilità per tremila, gli pare non difficile arrivare a quattromila e, poi a cinquemila ducati; ma poi, si dice non contrario che, di fronte a difficoltà, dai cinquemila si cali a quattromila e almeno non si vada sotto i tremila. E allora, subito gli si faccia avere il denaro, che immediatamente consegnerà a Tiberto. Faccia avere la lettera alla comunità.

Gracino de Pischarolo et Zanino Barbato.
Havemo recevuto vostre littere, et inteso tucto quello ne scriveti deli modi tanti per vuy et de quello è agitato circha la rechiesta deli v mila ducati per voi facta ad quella nostra comunità: restamo de tucto avisati et non facemo ale prime tre littere altra resposta se non che commendiamo et laudiamo la vostra diligentia. Ala ultima vero vostra, respondendo, de dì xiii del presente de mano de ti, Zanino, per la quale ne advisati dela deliberatione seti advisati hanno facta de donarce ducati iii mila et che essi posseno fare le addictione ne l'anno advenire, et che 30, vel 40 citadini se obligano ad fare la promessa per carta ad qualunche persona darà il dinaro, et cetera, ve dicemo ch'el ne piace loro siano condescesi alli iii mila, perché, venendo alli ducati iii mila, ne pare se possano redure facilmente ali iiii mila o v milia. Pertanto nuy gli scrivemo per l'aligata opportune, siché ve strigemo et carichamo, se seti desiderosi del bene et stato nostro, havuta questa, con ogni vostra diligentia et solicitudine, stringati questa cosa et ve sforzati redurla ali ducati v mila con quilli boni modi, persuasione et rasone ve parerano, overo ad iiii mila, quando non se possano obtenere li v mila, et al mancho alli iii mila. Et qui poneti ogni vostro intellecto et industria che subito se fazi la conclusione de quelli più se pò. Et facta la conclusione, il che non serria ad dire niente, se non havesse presto dinaro, [ 477r] provedeti che con ogni vostro inzegno et per ogni modo et via possibile ch'el dinaro se trovi subitissimo, sebene dovessero fare de novo et tu, Zanino, te ne venne via volando con quelli più dinari se potrano havere, che al mancho siano ducati iii mila infallantemente, lassando ordine che se retrovono quelli più restareti in conventione che siano, se possibile, in fino a v mila, ma con li iii mila vene volando, perché nuy li volemo dare ad domino Tiberto, como per più altre te habiamo scripto, il quale ne dice tanto del bisogno suo extremo che non poriamo scrivertelo, perché dice se non ha presto questi dinari, se vede perdere la compagnia. Per venire più presto porrai venire ad Cremona in uno burghiello per aqua, ma havuta questa, ne advisa como haverai facto et quando sarai ad Cremona con questi ducati iii mila, tenendo similiter advisato Angelo et li nostri del Consiglio de tuto quello seguirà, ali quali manderai le copie de queste littere. Quella dela comunità te mandiamo sigillata per modo la porreti vedere et poi serrare et cavarne la copia. Ex campo nostro felici apud Gaydum, die xv iulii 1453.
Zanectus.
Cichus.