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2239. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 luglio 17 "apud Gaydum".

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia faccia soprassedere la causa che un cognato di Antonello da Zenzano, uomo d'arme ducale, gli ha intentato, essendo Antonello impossibilitato a intervenire per le sue difese in quanto si trova al campo nei servizi ducali. Si rinvii tutto fin a quando Antonello potrà personalmente presentarsi a difendere i suoi diritti.

Potestati Papie.
Antonello da Zenzano, nostro homo d'arme, ne ha significato che uno suo cognato, giamato Vesconte, de quella nostra cità, gli ha mosta, overo intende de movergli causa e piato contra, del che se grava, non gli potendo luy essere ad defendere et sollicitare el facto suo. Per la qual cosa, trovandose luy qua in campo neli servicii nostri, ne pare ragionevole e volemo e ve comettemo che debiati fare soprasedere in la dicta causa fina tanto che luy poria venire in la persona defendere la ragione sua. Et così facite.
Data in castris nostris felicibus apud Gaydum, die xvii iulii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.