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2243. Francesco Sforza a Bolognino de Attendoli (1453 luglio 17 "apud Gaydum").

Francesco Sforza avvisa Bolognino che saranno lì in castello il podestà di Pavia e un notaio per interrogare il detenuto delle Gerole. A detto interrogatorio non vuole assista, al di là dei due sopravvenuti, altri se non lui, perché esige che tutto venga segretato.

[ 479v] Magnifico Bolognino.
Siamo contenti et volemo che, venendo lì el podestà nostro de quella cità con uno notaro, lo lassati intrare in castello et examinare quello delle Gerole haveti destenuto lì in castello, et gli lo dati nele mane che lo possa examinare lì in castello secretamente, como gli scrivemo. Ma ad questa examinatione provedeti che altro che vuy, et esso podestà et notaro ne sapiano cosa alcuna, perché volemo questa cosa stia tanto secreta quanto sia possibile, che persona che viva non lo sapia. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.