Registro n. 12 precedente | 2245 di 2324 | successivo

2245. Francesco Sforza al referendario di Lodi (1453 luglio 17 "apud Gaydum").

Francesco Sforza comunica al referendario di Lodi di aver esentato i successori ed eredi del quondam Tommaso da Lodi perché trattasi di poca roba e di ben piccola cifra, per cui vuole che persuada i dazieri a non lagnarsi per tale esenzione, cui, in caso di loro diniego, provvederà il duca stesso per quest'anno, siccome in futuro se ne disporrà negli incanti.

Dilecto referendario nostro Laude.
Como potriti vedere per nostre lettere patenti, nuy habiamo facto exempte li successori et heredi de quondam Thomaso da Todi che credimo che sia cosa de pochissima sustantia e debbi ascendere a poca summa, per la qual cosa volemo che, con bono modo et persuasione, como saperiti ben fare, debiati indure li datierii ad non agravarse de tale picola exemptione, et non voliano per essa domandare ristoro. Et quando non gli voleseno acquiescere, rescrivetene quanto poterà montare verisimilmente la dicta exemptione, perché gli provederemo nuy in modo che gli datieri non se haverano ad gravare: ciò per lo presente anno, perché in li anni avenire se indurà in li incanti. Siché induciteli per questo anno ad acquiescere. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.