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2248. Francesco Sforza al conestabile dei fanti Graziolo da Vicenza 1453 luglio 19 "apud Gaydum".

Francesco Sforza sollecita il conestabile dei fanti Graziolo da Vicenza a essere ossequiente a quanto in più modi dettogli, di andare cioè ad Alessandria, lasciando quel posto, da cui il duca riceve lamentele per il pessimo comportamento dei suoi uomini. Si sposti dunque di lì, ove lascerà solo qualcuno per sollecitare il denaro dovutogli.

[ 480v] Strenuo ductori et peditum conestabili nostro dilecto Gratiolo de Vincentia.
Tu say, quando tu partisti da qui, te facessemo dire ad bocha et poi te scripsemo per nostre littere che subito te devesti levare da lì con tuti li tuoi et andare ad Alexandria, et che lassasse lì qualchuno deli toi che sollicitasse el dinaro, et siamo avisati che anchora non sii levato et, ultra ciò, nuy havemo lamenta che per li toi fi comisso et facto deli grandi danni et inconvenienti ad quelli nostri citadini, quali per questo se trovano de mala voglia, dela qual cosa grandemente se maravigliamo et dolemo deli facti toy. Pertanto te confortiamo, carichamo et stringemo, per quanto hai caro lo gratia, amore et stato nostro, che subito tu debba levare con tuti li toi et andare ad Alexandria de tracta, lassando lì qualchuno delli toi ad sollicitare el dinaro, perché, siando ad Alexandria, sarà più utile ad ti et al stato nostro. Et in questo non volere fare exceptione, perché dubitamo che restando tu lì seguirà qualche scandalo che a ti porria despiacere et anchora ad nuy. Data apud Gaydum, die xviiii iulii 1453.
Nicolaus.
Iohannes.