Registro n. 12 precedente | 2252 di 2324 | successivo

2252. Francesco Sforza ai rettori di Bergamo (1453 luglio 19 "apud Gaydum").

Francesco Sforza esprime ai rettori di Bergamo il rincrescimento per quanto fatto dagli uomini sforzeschi, irrispettosi del salvacondotto, catturando Giacomo da Rotta e Michele, figlio del medico Guido da Carrara, entrambi cittadini di Bergamo. Ha imposto il rilascio dei due prigionieri e la restituzione di ogni loro cosa: lo informino se mai qualcosa dovesse mancare, perché subito vi provvederebbe.

[ 482r] Spectabilibus amicis nostris carissimis dominis rectoribus Pergami.
Havemo recevute le vostre lettere per le quali ne significati che li nostri sonno corsi nel piano de Bergamascha e, contra el tenore e fede del nostro salvoconducto, hanno presi et conducto via Iacomo da Rotta et Michele, fiolo de maestro Guido da Carara, phisico, citadini de quella cità, dela qual cosa ultramodo ne dolimo e troppo se maravigliamo che li nostri habiano usata tanta presumptione e temerità, né sapemo, né possimo pensare donde sia proceduto questo inconveniente, e deliberamo volerlo intendere, e certo faremo demonstratione ch'el ne dispiace, avisandovi che havemo scripto in modo et forma che seranno relaxati con ogni robba sua, senza manchamento alcuno e liberamente. E quando pur gli manchasse qualcosa, che non credemo, e ne siamo avisati, gli provederemo talmente ch'el ve parirà che siamo malcontenti e ne rencresca tal atto. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.