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2254. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 luglio 20 "apud Gaydum").

Francesco Sforza ordina al luogotenente di Lodi di mandare al più presto le sue lettere ad Angelo Simonetta e ai Maestri delle entrate per avere subito le 336 lire per il galeone e i "retrovardi". Lo informa per i remi di avere chiesto al referendario e tesoriere di Cremona e se non ce ne fossero, ne costruiscano subito e gli dicano quando saranno pronti. Per le bombardelle suggerisce di ricorrere a altro perché le poche che ci sono, servono a Cremona.

Nel poscritto dice di aver scritto a Giovanni da Landriano per il pagamento di quelli del galeone, precisando di consegnare i denari a Bartolomeo da Robbiate, conestabile del revellino [ 482v] Locumtenenti Laude.
Per la expeditione de quelli del galeone e retrovardi, quali sonno venuti ad nuy, scrivemo per le alligate ad Angelo Simonetta et ali Magistri dele intrate nostre che subito, ala receputa dele lettere, debbano far numerare a chi portarà dicte lettere, lire 336 imperiali che monta la spesa per uno mese e mezo del galeone e retrovardi; siché mandati le lettere subito. Al facto dele remi, nuy havemo scrito al referendario et thexaurero de Cremona che, trovandose li dicti remi, subito ve ne avisano che gli possiati mandare a tollere; et non siandoli, gli faranno fare die noctuque sine mora et similiter ve avisano quando potrano essere facti. Ala parte dele bombardelle nuy non gli havemo el modo, perché quelle pochi che sonno a Cremona gli sono necessarie, siché vedeti con schiopeti et con qualche altre arme de fare al meglio che potrite. Data ut supra.
1597 Ser Iacobus Cichus.
Post scriptum. Acioch'el spazamento de quelli del galeone et galeone (a) habia meliore et più presto effecto, scrivemo eciamdio ad Iohanne da Landriano asieme con li Maystri et anche gli scrivemo che debbano dar dinari ad Bartholomeo da Robiate, conestabile de quello revelino; siché quanto più presto gli mandariti per li dinari, tanto melio. Data ut in litteris.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Così A.