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2257. Francesco Sforza al podestà e castellano di San Colombano (1453 luglio 21 "apud Gaydum").

Francesco Sforza vuole che il podestà e castellano di San Colombano intervengano per far restituire a Giacomo da Maleto quanto rubatogli dal famiglio Domenico da Graffignana. Siccome in detto luogo vi è della roba sua, gli ordina di farne avere a Giacomo quel tanto che lo soddisfi della sua perdita.

[ 483v] Prudenti viro castellano et potestati Sancti Columbani nostro dilecto.
Se n'é fugito pochi dì sonno dal strenuo Iacomo da Meleto, nostro homo d'arme, uno suo fameglio chiamato Domenicho da Graffignana, quale gli ha portato via certa sua robba, como da luy, o suo messo, intenderay. Per la qual cosa, volendo nuy providere ala indemnitate soa, volemo, et così te comandiamo che, essendo capitato lì dicto famiglio, lo astrenghi ad restituire ogni robba che l'habia portato via, et non essendo lì, perché intendemo che l'ha lì del suo, volemo che dela robba soa faci satisfare al dicto Iacomo, siché più non habia ad venire da nuy con lamenta. Data ut supra.
Bonifatius.
Iohannes.