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2274. Francesco Sforza a Gaspare da Sessa 1453 luglio 23 "apud Gaydum".

Francesco Sforza dice a Gaspare da Sessa di aver solo ora, per le molte occupazioni, potuto rimandare il suo cancelliere, cui crederà pienamente per quello che gli riferirà. Gli ripete d'essere contento che rilasci dei salvacondotti "a quelli che serano presi per toi".

Gasparri de Suessa.
Vene a questi dì da nuy el tuo cancellero per conferire con nuy a tuo nome, el quale, per le molte e varie occupatione havimo havute, non è potuto essere spazato fina mò.
Nunc vero te lo remandiamo con quello spazo che intenderay da luy, al quale crederay quanto te dirà per parte nostra quanto a noi proprii. Quantum autem ala parte delli salviconducti, contenti siamo, como eciandio te facessemo dire al principio, quando te mandassemo lì, che tu facii e concedi li salvoconducti a quelli serano presi per toi. Et così per le presente nostre littere te diamo et refermiamo l'auctorità de farli. Attende a bona guardia et ale cose nostre a modo usato e como havemo speranza in ti. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.