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2314. Francesco Sforza a Manno de Donati, podestà di Pavia (1453 luglio 24 "apud Gaydum").

Francesco Sforza comunica a Manno de Donati, podestà di Pavia, che è andato da lui Giacomo di Bardi con commendatizie di notabili suoi concittadini amici del duca. Costui si è fidanzato con la figlia di donna di Manno, già fidanzata al figlio Corso: ora intende portare via con sè la puta per maritarla a norma degli statuti fiorentini. Il duca interpone la sua perorazione in favore dell'innamorato.

[ 500r] Manno de Donatis, potestati Papie.
Iacomo di Bardi, citadino fiorentino, presente portatore, è stato qua da nuy cum lettere de recomanda sia de certi notabili, citadini fiorentini, nostri intimi amici, et ne ha exposto como ello ha facta parenteza con la figliola dela donna vostra, olim promessa al vostro commune figliolo Corso et ch'el vene con intentione de redure apresso se la dicta puta per maritarla secundo rechiedeno li ordini et statuti vostri. Et ne ha molto pregato et facto pregare che gli vogliamo prestargli ogni favore opportuno, sì ch'el possa conseguire lo intento suo et quello a luy pare rechiedi la raxone. Il perché, siando la cosa in li termini che luy dice, non parendone alieno dala honestate, ve confortiamo et pregamo per lo debito, maxime dela raxone, che vogliate fare quanto per lo dicto Iacomo ve serà rechiesto in havere presso de se la dicta puta, como è dicto de sopra. Data in castris nostris felicibus apud Gaydum, die xxiiii iulii 1453.
Iohannes.