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254. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo, e al referendario e al tesoriere di Pavia 1452 febbraio 29 Milano.

Francesco Sforza vuole che Gracino da Pescarolo, il referendario e il tesoriere di Pavia provvedano al pagamento dei servizi prestati da Giacomo Cozo, dal medico e dal "barbero", deputati alla conservazione della sanità in Pavia.

[ 50v] Gracino de Piscarolo et referendario et thexaurario Papie.
Molto se gravano Iacomo Cozo, officiale olim, et il medico et barbero, deputati alla conservatione dela sanità in quella nostra città che ancora non hanno conseguito el suo devere del servito passato; la qual cosa, se cossi è, procede da grande mancamento de chi aspecta simile pagamento, et certamente non ne pare ragionevole che tali denari se debiano fare piatezare perché non se trovano multi vaghi de simili officii, et quanto sia salutevole la cura et diligentia de simili officiali ala conservatione dele città, ne havite potuto vedere grande experientie. Pertanto volimo, cossì per lo debito cossì etiam per non dare exemplo ad altri de fugire simili affanni et pericoli per conservare l'altri da male in tempi de pestilentia, che voi mectiate tale ordine che li predicti sappiano deve havere li loro debiti pagamenti per lo suo servito, como è iusto et ragionevole; et fatelo cum tale effecto che più non habiamo cagione scriverve sopra ciò. Mediolani, ultimo februarii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.