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255. Francesco Sforza al podestà e ai Presidenti agli affari di Pavia (1452 febbraio 29 Milano).

Francesco Sforza scrive al podestà e ai Presidenti agli affari di Pavia perché Giacomo Cozo, il medico e il barbiere, lì deputati alla conservazione della sanità, siano pagati degli arretrati.

Potestati et presidentibus negociis Papie.
Già altre volte ve scripsemo ad instantia de Iacomo Cozo, officiale, et medico et barbero, tunc deputati alla conservatione dela sanità in quella nostra città che, attenduta la importantia de loro officio, del quale poche persone se trovano vaghe, et attenduto el pericolo dela loro persona propria per conservare l'altre, gli volissevo fare tale tractamento et tale provedimento de loro provisione ordinate, che fosse exemplo ad altri de non fugire simili fatiche et affanni et pericoli. Et perché havimo inteso per lamenta deli predicti che restano ad havere più paghe del suo servito, ne è parso de novo scriverve et caricarve che gli fazati fare el devere, altramente vi seria caricho de consientia et manchamento de honore, sichè vogliatilo fare senza più replicatione de nostre lettere. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.