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256. Francesco Sforza a Francesco de Giorgi 1452 marzo 1 Milano.

Francesco Sforza vuole che Francesco Giorgio, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli a Pavia, corrisponda a Giacomo Orsino la tassa dovuta per i cavalli acquistati con i denari del duca. Sistemati i cavalli, non si curi d'altro, avendo Giacomo promesso di vigilare sui suoi uomni.

[ 51r] Francisco Georgio, commissario super allogiamentis equorum Papie.
Perché de presente havimo facta tale provisione de denari et d'altro al strenuo Iacomo Ursino ch'el poterà remectere li cavalli che se trovasseno mancare a luy et ali soi dal tempo che li furono assignati li lozamenti in qua, volimo et expresse te commectimo che, cossì como luy giongerà et remecterà li cavalli, cossì tu li fazi giongere et respondere dela tassa d'essi; ulterius volimo che, assignati li siano li lozamenti competenti per lo numero de soi cavalli, tu lassi la cura et caricho a luy de mutarli o remutarli como a luy parerà. Ceterum, per evitare la spesa ale zente soe et anche per evitare scandoli, non volimo che per ogni cosa che accada tu mandi per li soi, anzi in le cose occurrenti advisa esso ser Iacomo el quale ha promesso et protestato ad noy che farà stare li soi neli termini et in modo che de loro non haviremo querela niuna. Et quando pur facesse altramente, advisaci noy che li farimo fare digna provisione. Data Mediolani, die primo martii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.