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288. Francesco Sforza al capitano di Casteggio 1452 marzo 8 Milano.

Francesco Sforza scrive al capitano di Casteggio delle lamentele di Agostino de Canevanova per i cinque roveri dei venti comprati da Comino e Rosso de Venali a Cantalovo d'Oltrepo. Gli impone che, per compiacere Bianca Maria, richiestane da Lorenzo, suo famiglio e fratello di Agostino, non tocchi gli altri e faccia che per i cinque tolti per i sandoni, ne abbia altrettanti.

[ 56v] Capitaneo Clastigii.
Ne ha facto lamenta Augustino de Canevanova, cittadino nostro de Pavia, che de vinti rovere quale haveva comperato più mesi passati da uno Comino et Rosso de Venali ad Cantalovo de là da Po per alcuno suo laborerio gli ne hay facto torre cinque; il che vene in suo grande preiudicio. Per la qual cosa, ad ciò che compiaciamo ala illustrissima nostra consorte madonna Biancha la quale de questo ne ha facto grande instantia per respecto de Laurentio, suo famiglio et fradello del dicto Augustino, volimo et cossì te commandiamo che del resto dele dicte xx rovere non gline movi alcuna; et per contra de quelle cinque gli sonno tolte per li nostri sendoni fazi ne habia altretanti et migliori, s'el se può, in lo dicto luoco de Cantalovo overo lì presso alla riva de Po. Et in quanto gli ne fusse tolto più quantitade fa' che sia satisfacto in modo non habia casone de lamentarse. Mediolani, viii martii 1452.
Iohannes.
Iohannes.