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33. Francesco Sforza a Moretto di Sannazzaro 1452 gennaio 2 Lodi.

Francesco Sforza risponde a Moretto di Sannazzaro in merito a quanto scritto sugli imputati dei furti fatti al famiglio di Tommaso da Rieti. Vuole sapere se Giorgio, da lui consegnato al capitano della Lomellina, abbia veramente la refurtiva.

Domino Morecto de Sancto Nazario.
Havimo recevuto le vostre, in le quale alligate molte cose in executione de quelli sonno imputati dela robbaria facta al famiglio de miser Thomaso da Riete, et similmente havimo recevuto la lettera del potestà de Rodobio sopra ciò. Ma perché, fral'altre cose, voi diceti che vi havemo scripto non miravigliarsi se in Lomellina se fano dele robbarie quando voi comportati ali vostri che le commectino, ve dicemo che non commectissemo mai ch'el ve fosse scripto cossì, cioè che voi el comportasseno, ma ben dicessimo che non se miravigliariamo s'el se commetteria robarie in Lomellina, quando li vostri medesmi le commectisseno, non autem che voi el comportasseno, che siamo certissimi che voi non lo comportaresseno sapendolo. Ma perché più havimo de molti inditii contra quelli imputati et deliberamo investigare la verità et fare ragione, et perché fi dicto che quello Zorzo, quale scrivite havere facto consignare al capitaneo de Lomellina per vigore dele nostre lettere, sa dove è la robbaria, vi confortiamo et pregamo che vogliati cum ogni instantia fare sapere se cossì è. Laude, ii ianuarii 1452.
A margine: De robaria facta familio domini Thome de Reate.