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333. Missiva di Francesco Sforza 1452 marzo 18 Milano.

Francesco Sforza vuole che si saldino le 344 lire spettanti a Sillano de Negri, senza le quali Sillano non può attendere ai servizi richiestigli dallo Sforza.

Perché nuy habiamo cagione de adoperare in li nostri servicii de grande importantia lo spectabile doctore domino Sillano deli Nigri, dilectissimo consiliero nostro de iusticia, il qual se agrava de intendere ad quilli servicii in li quali lo vollevamo adoperare, dicendo luy non essere anchora satisfacto de quelle libre cccxliiii a luy assignate per suo sallario sopra le condemnatione spectante ad la Camera nostra extraordinaria, quamvisdio ad vui serà stato scripto oportunamente per lettere deli nostri Magistri dele intrate nostre extraordinarie; la qual cossa ad nuy è multo molesto perché, non siando lui pagato, non lo possemo adoperare como haveviamo ordinato. Per la qual cossa vollemo, et cusì te comandemo, per quanto hai cara la gratia nostra, se tu desideri de fare cossa ne serà grata che tu fazi tal dilligentia et cum tal solicitudine intendi ad la exactione deli dicti denari che ad esso domino Sillano serà integramente satisfacto; altramente provederemo co(n) altro officiale, il qual atenderà al facto dela Camera nostra. Data Mediolani, die xviii martii 1452.
Cichus.