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366. Francesco Sforza a Bolognino de Attendoli 1452 marzo 19 Milano.

Francesco Sforza vuole che Bolognino de Attendoli preso atto di quanto scrive Cristoforo Torello su Zannino Zavattero da Parma lo catturi e lo mandi da lui. Qualora non fosse lì, vi provveda al suo ritorno senza farne parola ad alcuno e gli rimandi le lettere tramite Cicco; gli ricorda che andrà da lui a breve Antonio da Cardano, cancelliere di Cristoforo, che lo informerà su Zannino.

Bolognino de Attendolis.
Vederai quanto ne scrive el magnifico conte Christoforo Torello d'uno Zannino Zavattero da Parma. Pertanto volimo che honestamente te sforzi, siando lì, haverlo in le mane et mandarnelo qui accompagnato per modo che non se fugisse per cosa del mondo. Non gli siando, faray havere cura et diligentia finchè el tornarà, et como el sia tornato, vogli per ogni modo fare quanto havimo dicto de sopra, cioè de mandarnelo qui, ma questo vogli tenere secreto che altri che ti et un altro a chi contarai questa cosa non lo sappia et queste lettere incluse le remanda in mane de Cecho, nostro secretario. Et venirà domane o l'altro uno Antonio da Cardano, cancellero d'esso conte Christoforo, quale te informarà pienamente del dicto Zannino, advisandote lui conversa cum lo referendario et sonno una cosa medesma; siché fati questo con prudentia, sì che vegna ad effecto. Mediolani, xviiii martii die dominico, hora noctis 5, 1452.
Cichus.
Duplicata die xxi martii.