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387. Francesco Sforza a Pietro, luogotenente di Lodi 1452 aprile 1 Milano.

Francesco Sforza scrive a Pietro, luogotenente di Lodi, che ricordi ai deputati agli affari della città che il duca si è finora trattenuto dal tassare la comunità per i carri, per gli oneri già sostenuti per il rivellino. Ora però, dovendo mettere a punto "el carrezo per lo campo", deve imporre alla comunità di concorrere, come per gli altri sudditi, al pagamento del carreggio per il castello di Porta Zobia, quantificato in trenta ducati mensili da versare a Filippo di Ancona.

[ 86r] Domino Petro locuntenenti Laude.
Volimo vi retrovati cum li deputati al governo de quella nostra comunità et per nostra parte li direte che fine a qui nuy non li havimo voluto dare graveza alcuna dela spesa deli carri, quali servono ali lavoreri de questo nostro castello de Porta Zobia, ala quale spesa tucto el nostro dominio el è già bono tempo che gli ha contribuito, attento la faticha che essa comunità cum el suo vescovato ha durata in la edificatione nel revellino del ponte d'Adda; ma al presente, siando ad noy necessario mectere in puncto el carrezo per lo campo nostro se caso occorresse che questo anno devessimo campezare, et siandone anchora necessario provedere al carrezo del dicto castello per non dare in tucto ali nostri popoli el carico del'uno carrezo et l'altro, non obstante che cum honestà el poderessimo fare, considerato che neli tempi passati per la bona memoria del signore passato sempre fece pagare el carrezo del suo campo ali soi popoli, et che dela spesa del dicto nostro castello rasonevolmente niuno se deveria retrare, perché in esso consiste principalmente la salute del stato nostro, havemo noy medesimi tolto la cura et caricho de fare li preparamenti del carrezo per lo campo nostro, è ben vero che cum li nostri medesmi conviene ne adiutiamo ad mantenere esso carrezo. Il perché havimo ordinato che per quella comunità et suo vescovato et destrecto se paghi uno carro, zoè ducati xxx d'oro ogni mese; siché vogliati adoncha exortando, strengendo et caricando essa comunità ordinare che da hogi inanzi daga il modo ad pagare mensuatim 30 ducati d'oro deli quali responderite ad Filippo de Ancona, commissario nostro sopra li lavorerii del dicto nostro castello, usandoli sollicitudine et diligentia, come siamo certi farite. Mediolani, primo aprilis 1452.
Christoforus.
Iohannes.