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447. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Vigevano 1452 aprile 17 Milano.

Francesco Sforza, non essendo arrivati i denari del salario di due mesi del podestà, del giudice delle vettovaglie, del giudice del maleficio e dell'ufficiale del sale, avverte il podestà, il comune e gli uomini di Vigevano che manderà da loro il provisionato Galeazzo dalla Strada al quale entro due giorni diano i denari. In caso contrario il duca darà loro una multa di cento ducati.

[ 100r] Potestati, communi et hominibus Viglevani.
Poiché non havite voluto mandarne qui nè al thesaurero nostro in Pavia li denari del salario de doi mesi de ti potestà, del iudice de victualie, del malificio et del'officiale del sale de quella nostra terra da fir retenuto secundo l'ordine agli altri nostri officiali generalmente observato, per questa casone mandiamo lì Galeazo dala Strata, nostro provisionato, exibitore dela presente, vogliando et expressamente commandandovi che ad esso Galeazo gli fazati respondere et respondeti liberamente de dicti denari integramente, remossa ogni exceptione spazandolo subito, siché senza perdimento de tempo possa tornare qui; et in caso che non lo expediati fra doi dì dopo serà zonto lì, venite qui quatro de migliori de voi homini fra el terzo dì ala pena de cente ducati da fire applicati ala Camera nostra, rescrivendone dela recevuta de questa et como farite. Mediolani, xvii aprilis1452.
Magistri intratarum.
Cichus.