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450. Francesco Sforza 1452 aprile 18 Milano.

Francesco Sforza ripete la sua contrarietà a che gli ebrei siano discriminati da un contrassegno.

[ 102r] (a) anchora poco ch'el sia state et habitato luy et li soi deceocto anni in quella nostra città, pur senza tale obligo de portare signo. Sentimo anchora in più altre notevole cittade li altri hebrei non sono astrecti a questo, le quale tucte cose, et maxime li capituli ne moveno ad non lassarli fare altra novitade durante termino deli soi capitoli et conventione, lo qual termino finito, se gli potrà dare altra forma de vivere.
Siché ne pare nè volimo che per adesso li sia facta altra novitade, anzi sia lassato neli termini soliti et che sia revocata ogni novitade che gli fosse facta, como pienamente intenderite da essi vostri ambasiatori, informati ad pieno circa ciò dela mente nostra. Et tenite cussì facto modo in questo che dicto Manno più non habia cagione recorrere ad noy per questo. Mediolani, xviii aprilis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Così, mancando la carta precedente, inizia la missiva.