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454. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Vigevano 1452 aprile 19 Milano.

Francesco Sforza impone al podestà, al comune e uomini di Vigevano di non infastidire l'ebreo Dattilo, abitante di quella città, e di essere rispettoso dei capitoli ducali concessigli; vuole, poi, che il podestà gli faccia avere i denari che gli spettano dalla comunità.

Potestati, communi et hominibus Vigleveni.
Dactilo ebreo, habitatore de quella nostra terra, ne ha facto fare grande querela che voi homini lo facite molestare et li facite fare certa novitate inusitata, dela quale se agrava molto, perché gli cede contra la forma et tenore deli soy capitoli a luy per noy concessi.
Pertanto, essendo cossì, ne miravigliamo molto et dicemove et anche vi commandiamo che non lo debiati molestare né fargli cosa alcuna inusitata, immo vogliamo li fazati observare illesamente li decti soi capitoli, tractandolo non in pegiore forma come l'havite tractato per lo passato. Ceterum, perché ne ha facto fare similmente querela che li denari li quali, più dì passati, li resta a dare quella nostra comunità, per casone deli quali più volte vi habiamo scripto per fine in questo dì, non li ha possuti conseguire et havere como è ragionevole, per la qual cosa ne ha supportato et supporta grande danno, volimo et commettiamo a ti, potestà, che procedi contra dicta comunità per tale modo et forma che infra pochissimi dì esso conseguisca el dovere suo integramente, siché più luy non habia ad lamentarse et noy non habiamo ad scrivere più, attento maxime ch'el dice apparere del dicto credito suo per publico instrumento. Data Mediolani, xviiii aprelis 1452.
Bonifacius.
Iohannes.