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492. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1452 aprile 25 Milano.

Francesco Sforza vuole che Luchina dal Verme provveda che l'ebreo vogherese Angelo, fattore dell'ebreo Armano, possa, senza ulteriori ingiurie e molestie, ricuperare i denari prestati a più persone abitanti a Voghera.

[ 110v] Domine Luchine de Verme.
Dilectissima nostra, Arman ebreo, habitatore in la città nostra de Pavia, ne ha facto querela che uno suo factore, chiamato Angelo ebreo, habitatore nella terra de Voghiera, non pò conseguire certa quantità de denari quali ha imprestato a più persone d'essa terra; dela qual cosa ne supportano grandissimo danno; immo, facendo luy instantia de conseguire dicti denari, è stato menato et anche factoli molte iniurie et molestie et hane pregato che sopra ciò vogliamo fare qualche provisione. Et perché se rendimo certi questo esserli facto contra la vostra notitia et vostro consentimento, confortiamo et carichamo la vostra magnificentia voglia provedere per modo che dicto Angelo conseguischa cum integritate el denaro suo, facendo etiandio tale provisione per modo che non gle sia facto iniuria né molestia, immo ch'el sia bene tractato, secundo la dispositione deli loro capitoli, ordinando etiandio che non gli sia facta alcuna cosa inusitata, el che haverimo nuy grato. Data Mediolani, die xxv aprilis 1452.
Bonifacius (a).
Iohannes.

(a) Precede Persenctus depennato.