Registro n. 12 precedente | 495 di 2324 | successivo

495. Francesco Sforza loda il podestà di Pandino 1452 aprile 26 Milano.

Francesco Sforza loda il podestà di Pandino per quanto fatto per l'arresto di Niccolò da Verona; stando a quanto il podestà ha scritto a Pisanello, il duca si dice disposto a liberarlo se pronto a dare a Lodi o a Pavia o altrove, garanzia di 500 ducati e di servire fedelmente il duca.

Prudenti viro potestati Pandini dilecto nostro.
Havimo veduto quanto hai scripto ad nuy et ad Pasanelo, nostro famiglio, sopra el facto de Nicolò da Verona; dicimo che tu hay facto bene ad exeguire quanto scripsimo per lo nostro cavalaro et te ne commendiamo. Havemo bene inteso quello scrivi ad Pisanello del fallo et errore commesso per lo dicto Nicolò et siamo certi che chi tirasse un poco su in aere esso Nicolò diria dele altre cosse; pur non volemo guardare al suo excesso ma siamo contenti, et cossì gli perdonemo la vita. Il perché ti dicimo che se luy ne vole dare segurtà de cinquecento ducati d'oro de nostri citadini (a) in Lode o in Pavia de stare ali servitii nostri et servirne fidelmente, siamo contenti de liberarlo et cavarlo de presone; et non possendone darle in questi duoy luochi, dandone dicta segurtà in qualche un'altra dele nostre citade, ne remanerimo contenti; siché avixane come haveray facto. Data Mediolani, die xxvi aprilis 1452.
Persanctus.
Iohannes.

(a) Segue d'oro depennato.