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527. Francesco Sforza al capitano di Casteggio 1452 maggio 1 Milano.

Francesco Sforza scrive al capitano di Casteggio della notizia avuta da Mariotto, fratello di Pietro Antonio da Perugia, sulla non soluzione nella vertenza con quelli di Montedondone per i cavalli bruciati; faccia che, con il consiglio di Catone Sacco, Pietro Antonio sia soddisfatto. Ponga fine al fatto di Fioravante, perchè, risolto il caso, le parti vadano dove il duca potrebbe aver bisogno.

[ 118v] Capitaneo Clastigii.
Credevamo per quello te habiamo scripto per nostre lettere che tu havessi posto fine ala lite pende fra Pero Antonio da Perosa, nostro homo d'arme, et li homini de Montedondone per li soy cavali brusati nel dicto luoco; ma da Marioto, fratello del dicto Pero Antonio, intendimo novamente che anche non hay facto satisfare el dicto Pero Antonio. Il perchè te repplicamo et dicemo per questa debi provedere ch'el dicto Pero Antonio sia subito satisfacto et habia il debito suo, como per l'altre te havimo scripto.
Cossì poni fine al facto de Fioravante per modo non habiamo lamenta né bixogni per questo più repplicare perchè, te advisamo, questo è molto più facto nostro che loro perchè, non essendo spazati de questo, non poriano andare dove per nuy gli fusse commandato, come haverano ad andare prestissimo. Nuy scrivimo ad miser Catho quale darà il suo consegl(i)o circa questo facto; sichè provedi il sia subito spazato. Mediolani, primo maii 1452.
Zanetus.
Cichus.