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546. Francesco Sforza al podestà di Vigevano 1452 maggio 2 Milano.

Francesco Sforza informa il podestà di Vigevano di aver convinto Aliolo da Gravelona e suo nipote Giovanni a pagare a febbraio i novecento fiorini dovuti alla Camera ducale per la convenzione del primo semestre dell'anno successivo. Provveda che i Presidenti del comune ribadiscano a zio e nipote tale loro obbligo.

Potestati Viglevani.
Sono venuti qui Aliolo de Gravalona et Zohanne, suo nevote, et gli havimo facto astrenzere ad promettere qui de pagare in febraio proximo che vene quelli fiorini dcccc deuti ala Camera nostra per li homeni de quella nostra terra per casone dela conventione de primi sei mesi del'anno proximo a venire, non obstante che in dui termini se debono pagare perchè n'è stato forza a fare cossì per lo nostro grande bisogno quale havimo de presente; la qual cosa non dè gravare li dicti homeni perchè questo non gli è disconzo, si non de quatro mesi, et etiamdio non deno volere fare pezo che li homini de le altre terre, rechiesti per simile casone, che non hano refragato a questa nostra voluntà. Il perchè vogliamo che, havuti li presidenti de quello nostro commune, li debbi astrenzere a fare ali decti Aliolo et Zohanne l'obligo et promessa de pagare li predicti denari in febraro, come havimo dicto de sopra, et de relevarli indemni per questa casone per forma che remanghino contenti. Et in queste provedi in modo che non intervenga fallo alcuno, né lassi che per messo sia mandato qui più per li dicti homini: non gli serà data altra audientia. Data Mediolani, die ii maii 1452.
Facta apud Magistros intratarum.
Cichus.