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548. Francesco Sforza ai deputati dell'ufficio di provvisione di Pavia 1452 maggio 3 Milano.

Francesco Sforza esprime ai deputati dell'ufficio di provvisione di Pavia la delusione perchè Filippo d'Ancona è ritornato senza i soldi del carreggio, contrariamnet a quanto sperava. Tali denari li diano entro tre giorni, altrimenti ricorrerà ad altra via.

Deputatis officio provisionum civitatis Papie.
Filippo d'Ancona quale mandassemo da vuy per haver li dinari del carrezo per valerne circa ad quanto habbiamo ad fare, è ritornato indrieto senza conclusione et effecto alcuno; de che grandissimamente ne maraviglamo perchè, attento quanto importa al stato nostro, como bene possiti intendere et considerare (a) non tanto che havessemo mandato là Filippo per casone del dicto dinaro, ma eravamo de tale oppinione che da per vuy havesti dato forma et ordine che dicti dinari fossero voluntariamente exbursati senza difficultà alcuna. Et pertanto, considerata la brevità del tempo et la celeritade delle cosse sonno de essere exequite, ve dicemo che voglati fare tale provisione et dare tali ordini et modi che fra tri dì se habiano dicti dinari; et quando che per lo vostro officio non se dia effectuale modo circa ad ciò, attento quanto importa al facto nostro, sarà expediente et necessario che li provediamo per altra via. Ex Mediolano, iii maii MCCCCLII.
Ser Iohannes de Ulesis.
Cichus.

(a) Segue ne maraveglamo depennato.