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561. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e a Bartolomeo da Correggio 1452 maggio 6 Milano.

Francesco Sforza ordina a Gracino da Pescarolo e a Bartolomeo da Correggio, referendario di Pavia, che per spese necessarie, diano ad Antorio, cancelliere ducale spenditore, l'assegnazione di maggio spettante loro, ricorrendo anche a prestiti. Li rimprovera perchè, dovendo fare pagamenti ai venti del mese, non hanno ancora fatto quelli di aprile; ha il sospetto che lo facciano per consentire a quelli che devono denari di poterli impiegare.

Gracino de Piscarolo necnon domino Bartholomeo de Corrigia, referendario Papie.
Per le spexe necessariissime quale ce bisogna fare de presente in casa nostra per lo nostro iusire in campo adesso de presente, volimo che subito, senza veruna exceptione, faciati numerare ad Antonio, canzellero nostro spenditore, li dinari de questo mese de maio per l'assignatione in luy facta, nonobstante che anchora non sia il termine de exbursargli perchè cussì richiede el bisogno nostro; et ad questo non intervenga fallo né manchamento alcuno sebene gli dovesti richatare ad interesse. Ceterum ne maraviglamo et anchi dolimo de vuy che, segundo li ordini se debbeno exbursare li dinari a vinti dì d'ogni mese, et ancora non habiate dato quelli del mese passato, che certo non sapemo che imputare se non vuy, che lassati fare mercantia deli vostri dinari a quelli che hano ad exbursare; la (a) qual cossa non intendimo comportare e volimo che, per ogni modo, gli usati maior diligentia che non faciti et che ali termini li dinari ce siano per potere supplire ali bisogni de casa nostra. Data Mediolani, vi maii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simili forma referendario et thesaurario Papie. Data ut supra.

(a) Segue quale depennato.