Registro n. 12 precedente | 563 di 2324 | successivo

563. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Pavia 1452 maggio 5 Milano.

Francesco Sforza rimprovera il referendario e tesoriere di Pavia per non aver trattenuto sulla paga del mese passato del podestà i denari di due mesi; si rifaccia sulle successive. Vuole poi che il giudice delle vettovaglie paghi il salario di due mesi e si mandino i denari.

Domino referendario et thesaurario Papie.
Ve scrissemo ali dì passati che al podestà nostro di quella cità sopra li dinari della sua pagha del mese proximo passato, la quale ha dala Camera nostra del'ordinario, retinissine li dinari de doy mesi che ascendeno fiorini novanta, quali gli sonno dovuti dele condemnatione, et fin a hora pare che non habiati exequito questa nostra voluntà.
Pertanto, maravigliandose de vuy, repplicamo et voliamo che mandiati ad effecto quanto havemo dicto senza alcuna dimora et rimosta ogni contradictione. Et non supplendo la paga ordinaria del dicto mese passato, retenerite quello che mancherà sopra le altre paghe avenire, como se contineva in l'altra nostra. Ceterum volimo ancora che strinzate el iudice delle victualie della dicta cità ad pagare el suo salario de duy mesi, secundo l'ordine a vuy dato più volte, et mandatene qui subito tuti li dinari predicti insieme con li altri de simile retentione che restano, non expectando altre lettere sopra de ciò. Data Mediolani, v maii 1452.