Registro n. 12 precedente | 587 di 2324 | successivo

587. Francesco Sforza al referendario di Pavia 1452 maggio 10 Milano.

Francesco Sforza vuole che il referendario di Pavia induca Biagio Mazi che ha promesso a Sale a febbraio cinquecentocinquanta ducati, a obbligarsi di ciò con Matteo Gondio. Egualmente faccia con Gabriele e Giovanni Andrea di Gentili per la promessa di lire millequaranta fatta dagli uomini di Viguzzolo. Provveda poi al pagamento dei cavallari di Pavia e di Dorno.

Domino referendario nostro Papie militi.
Perchè siamo certificati che a Sale è facta obligatione et promessa per li homini d'essa terra, in nome de Blasio di Mazi, de pagare ducati cinquecentocinquanta nel mese de fevraro proximo che vene, dil che per altre v'è scripto, vogliamo che strenzati esso Blasio ad obligarse et promettere a Matheo Gondio, portatore dela presente overo a chi ello ordenarà, de pagare dicti ducati cinquecento nel predicto termino. Et similmente strenziati Gabrielo et Giohane Andrea di Gentili a obligarse et fare promessa al dicto Matheo o a chi luy ordenerà, livere millequaranta al dicto termino per la comunità della terra de Viguzolo, rimosta ogni exceptione, perchè in essa terra gli sarà facta per li homini dellì alloro questa medesima promessa et obligatione. Et in questo non manchate per quanto haveti cara la gratia nostra, perchè interveniendo defecto saria grande damno alle cose nostre et non poriemo fare sortire ad effecto quanto havemo ordinato rescrivendone della recevuta de questa et como haveriti facto. Data Mediolani, die x maii MCCCCLII.
Ceterum volemo che provedi che alli nostri cavalarii de quella cità et de Dorne sia satisfacto de loro paghe, in modo che habieno el debito suo et possino attendere alli servitii nostri secundo li bisogni, perchè non havendo el suo pagamento non pono servire. Data Mediolani, ut supra.
Signata Cichus.