Registro n. 12 precedente | 592 di 2324 | successivo

592. Francesco Sforza al vescovo e al clero di Pavia 1452 maggio 11 Milano.

Francesco Sforza precisa al vescovo e al clero di Pavia che il collegio Castiglioni non deve essere a loro aggregato per il contributo, nè per i beni pervenutigli del già Sant'Apollinare, dichiarato da Filippo Maria Visconti seculare.

[ 135r] Dominis episcopo et toti clero Papiensis.
Sono di novo lamentati da nuy queli del Collegio instituito altra volta per lo reverendissimo quondam monsignore cardinale de Castiglone che pare voglino essere gravati et molestati insieme con quello chierigato in questa nova subventione per li beni, quali altra volta forono de Sancto Appolinaro et lassati al dicto collegio, et ne hano monstrate lettere patente, quale gli concesse la bona memoria del'illustrissimo principe signore nostro padre et socero collendissimo; et per quelle se dechiara expressamente ch'el dicto collegio né li soy beni non hano ad fare in cossa alcuna col dicto chierigato, imo li reserva como cossa seculare. Pertanto maraviglandose assay de questa tale novità facta al predicto collegio, che sapeti è contra la intentione nostra e la conclusione habiamo facto insieme, confortiamo et charichiamo le reverentie paternità vostre che subito debano exgravare el dicto collegio de quella summa gli è taxata, la quale compartite fra tuto el chierigato; et contra la forma d'esse lettere del prelibato quondam signore quale volemo gli siano servate inviolabiliter, non molestate né lassate molestare el predicto collegio. Data Mediolani, die xi maii 1452.
Christoforus.
Cichus.