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614. Francesco Sforza al vescovo e al clero pavese 1452 maggio 12 Milano.

Francesco Sforza scrive al vescovo e al clero pavese d'aver tenuti i denari avuti dal preposito agostiniano di Mortara, quantunque sapessero che sua intenzione era che quelli dell'Osservanza non venissero implicati a tale contribuzione.

Domino episcopo et toti clero Papiense.
Nuy havemo tenuti per boni et compensati ad quello chierigato in la subventione rechiesta li denari quali haveti taxati ad miser lo preposito de Mortara del'ordine de canonici regulari de Sanctii Augusto, benchè nostra intentione non fosse che dovete (a) esser gravato ad contribuire col dicto chierigato per la Observantia de quello monastero.
Pertanto scrivemo ale reverentie vostre che debbiate revocare ogni novità facta per la dicta casone et non darli più molestia per la dicta casone; et così per lo advenire lo preservate da simili carighi. Data Mediolani, die xii maii 1452.
Christoforus.
Iohannes.

(a) Così A.