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624. Francesco Sforza a Battista de Ferrari 1452 maggio 13 Milano.

Francesco Sforza vuole che Battista de Ferrari, figlio del podestà di Pontecurone, soddisfi come richiesto da Stefano di Pietrasanta, la volontà di suo fratello Giovanni Antonio, cancelliere di Roberto Sanseverino, di essere pagato del salario ancora dovutogli.

[ 141v] Nobili et sapienti iurisperito domino Baptiste de Ferrariis, filio potestatis Pontiscuroni.
Stephano de Petrasancta, alias nostro potestate in la terra de Pontecurono, ne dice che, quamvis Iohanneantonio, vostro fratelo, cancellero del magnifico Roberto, nostro nepote, ve habbia scripto che lo debiati satisfare per quello ch'el resta ad havere per casone del salario, che tamen non lo haviti voluto satisfare, dela qual cosa se maravigliamo. Et perchè nostra intentione è ch'el sia integramente satisfacto, vi commandiamo che subito lo faciati contento et satisfacto secundo ve ha scripto dicto Iohanneantonio per modo che più non habia ad venire da nuy per reclaminare. Data Mediolani, die xiii maii 1452.
Bonifatius. Cichus.