Registro n. 12 precedente | 633 di 2324 | successivo

633. Francesco Sforza a Bartolomeo Corrigia 1452 maggio 25 Lodi.

Francesco Sforza scrive a Bartolomeo Corrigia, referendario di Pavia, e a Gracino da Pescarolo, referendario generale a Pavia, di avere inteso le notizie di quanto accaduto tra i dazieri e il conestabile della Porta di Santa Maria in Pertica. Non potendo, per non recare danno alle intrate, disarmare tutti i dazieri, se ne armino da otto a dieci dei migliori.

Domino Bartholomeo Corrigie, refferendario Papie, et Gracino de Piscarolo generali ibidem refferendario.
Havimo recevuto la vostra lettera, et inteso quanto ne haviti scripto de quello excesso che è stato commesso là fra lo connestabile de porta Sancta Maria im Perticha et quelli datiari. Dicemo che questo ne rencresce et duole assay perchè non ne pare che deponendo ogni le arme tucti li altri, che essi datiari debiano portarle per li inconvenienti che tuto dì ne seguano, come vedeti. Volimo che possendosse fare dimanco che li prediti datiari non portino arme et, in caso che altro non si possa fare per non fare danno alle intrate nostre, siamo contenti et volemo che habiati cinque, fin octo o deci datiari, quali parerano ad vuy che non siano scandelosi, li quali, quando el fusse bisogno, portino le arme, ma gli ordinareti che sotto pena dila forca non sia niuno de loro che se mova ad fare acto alcuno, ma vedati che li dicti da portare arme siano in manco meno che sia possibile [ 143v] et provedati in modo che non habia ad seguire scandalo nè inconveniente alcuno. Nuy sopra ciò scrivimo in opportuna forma al podestà con lo quale, perchè vedeti l'homo che è, vogliati deportarve più humanamente che posseti.
Data Laude, xxv maii 1452.
Cichus.