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642. Francesco Sforza ad Antonio Garati 1452 maggio 9 Milano.

Francesco Sforza esorta Antonio Garati a emettere la sentenza per dare valore al compromesso raggiunto nella vertenza tra il vescovo di Parma e Pietro Maria Rossi per le ville di Casacca e di Pagazzano.

[ 145v] Domino Antonio de Garatis Laudensi.
Havemo inteso per rellatione del magnifico Pietro Maria di Rossi, nostro dilectissimo, che ad nostra contemplatione haveti acceptato il compromesso de che altre fiate ve scripsimo sopra la diferentia gli move il reverendo episcopo della nostra citade de Parma per cagione delle ville de Cassacha et de Pagazzano del territorio de predicta nostra cità; unde certamente ne havete facto cosa molto grata et accepta per le cagione se contengono nelle nostre lettere altre fiate ad vuy sopra di ciò directe. Ma perché poco valeria esser facto compromesso et acceptato non ne seguendo sententia, et alla mente nostra non seria satisfacto pertanto, quanto più possemo et sapemo, ve confortamo, charicamo et stringemo vogliati penitus per vostra sententia diffinire et dirimere dicta diferentia etiam nel termene del compromesso sichè nullo pacto l'instantia preterisca che per vuy non sia sententiato prima; il che facendo vogliamo dechiararve ne compiacerite sopramodo, et tanto grato ne serà quanto dire se possa per molti respecti chi ne moveno quale, quando vuy intendesti, se rendiamo certi non besognaria che da nuy fuossene aciò confortati ma per vuy medesimi et senza nostro scriverne faresti quelo che per questa ve scrivemo. Mediolani, viiii maii 1452.
Marchus.
Iohannes.