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654. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1452 giugno 21 "apud castrum nostrum Gonellarum".

Francesco Sforza chiede a Luchina di indurre Pietro da Lavello a dare garanzia di mandare suo figlio sistemandolo con gli sforzeschi. Quanto a Cristoforo e Zanotto non ha intenzione di riaverli da Alessandria perchè necessari là dove Luchina deve mandare altri cento cavalli; quanto a quelli di Correggio, provvederà a suo tempo.

[ 148r] Magnifice domine Luchine.
Havimo recevuto le vostre lettere continente più parte, ale quale respondendo et primo, alla parte de Petro da Lavello ad nuy pare che gli debbiati fare dare segurtade de far venire suo fiolo e revocarlo de là et de conzarlo con li nostri, altramente non lo debbiate relasare perchè non dice el vero che nuy li dessemo may licentia ad conzarlo se non con li nostri. De Christoforo et Zanoto dicimo cussì che non ne pare de revocarli de là, siando loro andati ad Alesandria dove non sonno mancho necessarii che de qua; anci ne pare che gli debbiati mandare del'altri vostri fina al numero de cento cavali, come vi debbe havere scripto la illustrissima madona Biancha, nostra consorte. Ala parte de quelli da Coreza, quali vi damnificano contro el dovere, ne rencresce assay, ma dative bona voglia che gli provederimo con el tempo, perchè, Dei gratia, le cose nostre passano in modo e forma che ve farimo sentire bone e relevate novelle; sichè dative bona voglia, et salutate madona Antonia et el conte Petro per nostra parte. Ex felicibus castris nostris apud castrum nostrum Gonellarum, die xxi iunii 1452.
Cichus.