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672. Francesco Sforza al priore e ai nobili Confalonieri di Candia (1452 luglio 2 "apud Trignanum").

Francesco Sforza ringrazia il priore e i nobili Confalonieri di Candia per la accoglienza fatta a Moretto e ai suoi. Ha esorato il podestà, cui rimproverano ignoranza e insolenza, a mutare atteggiamento, pena la rimozione. Informa poi del buon andamento delle cose sul fronte nemico.

Domino priori et nobilibus de Confanoneriis Candie.
Havimo recevuto le vostre littere, ale quale respondendo, et primo, ala parte dela accoligentia haviti facta al spectabile miser Moreto con li suoy ve ne commendiamo et rengratiamo, benchè siamo certi non farisevo altramente. Ala parte del vostro podestà, el quale non ve satisfà per la sua ignorantia et insolentia, ve dicimo cussì che ad nuy non ne pareria conveniente ad removerlo cussì de banda senza darli altro aviso, ma gli scrivimo in modo che credimo muterà fallo; et non mutandolo et volendo pur perseverare in cativo proposito, gli remediarimo cum suo damno et vergogna. Ala parte del salvoconducto quale rechiedono quelli da Villanova per fare cosa quale ve sia commoda, gli l'havimo concesso in la forma propria quale ne haviti mandata [ 151v] cum condictione che reciproce ve ne impetrano uno simile per voy, como potreti vedere.
Attendete a ben vivere e dative bona voglia che, per la Dio gratia, le cosse nostre passano et prospere et feliciter, et se questi nostri inimici non se andassero inpadulando e fortificando per tuto dove vano, ve haverissimo mò facto sentire novelle del loro straminio et ruina; ma siando nuy signori della campagna, como siamo, non poterano però fuggire, che non gli trovamo et metiamo a (a) sacomano. Data ut supra.
Cichus.

(a) Segue socomono depennato.