Registro n. 12 precedente | 683 di 2324 | successivo

683. Francesco Sforza al commissario e al podestà di Lodi (1452 luglio 8 "apud Trignanum").

Francesco Sforza ordina al commissario e al podestà di Lodi di annullare la condanna inflitta a Giovanni de Azate, detto Bayo, per la vertenza che aveva con suo zio Stefanino de Azate, in seguito rappacificatisi.

Commissario et potestati Laude.
Siando noy informati che Iohanne de Azate, dicto Bayo, citadino de quella nostra cità, per alcune differentie che haveva insieme cum Steffanino de Azate, suo barba, veneno ad questione per la quale dicto Bayo è stato condannato in alcuna bona somma de dinari, et considerato che la dicta questione è tra barba et nepote et fra loro hanno bona et vera pace, como debeno fare li boni parenti et lo patre cum lo fiolo, nuy gli habiamo perdonato et facto gratia libera. Pertanto volimo et commandiamo che tu debbia fare casare, cancellare et anullare ogni condamnasone et scriptura opportuna che fosse stata facta contro dicto Bayo per dicta casone, per modo che may per alcuno tempo li possa essere dato impazo alcuno. Et questo non manche per cosa alcuna del mondo.
Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.