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69. Francesco Sforza al podestà di Pavia (1452 gennaio 15) Lodi.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia, accertato quanto detto da Giovanni Piccinino da Crema che sua cognata ha depositato centodieci ducati presso un pavese che nega invece d'aver avuto tale somma, provveda che riabbia i suoi denari.

Potestati Papie.
El nobile Zohanne Pizinino de Crema, exibitore de questa, ne ha significato che una soa cognata, mogliere de suo fratello, per certa casone repuse (a) cento dece ducati apresso de uno de quella nostra città, como da lui intenderete, el quale mò dice negarli dicti denari. Et perché inhonestissima cosa è che dicto Zohanni Pizinino debiano perdere in questo modo li soi denari, et pertanto vi commectimo et volimo che debiati de questa cosa pigliare summaria informatione et finalmente, trovando essere così, volimo che li debiati fare rasone expedita siché conseguisca el devere suo mediante la iustitia, facendo per modo che niuno se possa dignamente lamentare. Laude ut supra.
Cichus.
A margine: Pro informatione assumenda de pecuniis penes quendam repositis per cognatam Iohannis Picinini de Crema.

(a) Segue 110 depennato.