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721. Francesco Sforza a Giorgio de Annono 1452 luglio 31 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ricorda a Giorgio de Annono a Vigevano che ha conservato il posto di castellano di Annone al suo parente, ma ha saputo che ha offerto, a nome del duca, detta rocca a Giovanni da Sanseverino, come ha fatto con altri. Il duca vuole perciò che sia rimosso e si metta temporaneamente lo stesso Giorgio a castellano del posto. Quanto detto l'ha saputo dallo stesso Giovanni tramite Carletta da Napoli, suo uomo d'armi.

[ 173v] Georgio de Annono in Viglevano.
Zorzo, tu sai li modi ha tenuti et como se è portato quello tuo parente, castellano de Annono, el quale, si non per tuo ammor et respecto, noi non lo haverissemo tenuto lì et li haverissemo demonstrato che li soi portamenti non sonno stati honesti né boni; mò de nuovo sentimo che luy ha proferta dicta rocha ad Zohanne da Sanseverino in nome nostro et cossì la va proferendo ad questo et a quello, et quantunqua noy habiamo cari et amiamo dicto Zohanne et soi fratelli, como cose nostre proprie; pur questa cosa non è stata né honesta né bona et ne è dispiaciuta grandemente. Et perché noy non intendimo stare più in questi sospecti, però volimo che subito, recevuta questa, debbi transferirte là dal dicto tuo parente e removerlo da lì senza altra exceptione et tu personalmente gli remanerai in suo luoco fine a tanto gli mandarimo un altro castellano, che sarà prestissimo. Et questo farai subito perché, como havimo dicto, non intendimo per niente stare qui in questi sospecti, advisandoti che dicto Zohanne da Sanseverino ne lo ha mandato a dire amorevolmente per Carletta da Napoli, suo homo d'arme, presente portatore, del quale non farai mentione cum alcuno, perché non li sia caricho, et avisane subito del dì et hora te parterai et cossì quando sarai zonto là et como haverai facto, recordandoti che se non forse per amore tuo, noi li haverissimo facto tale servitio che li seria recresciuto. Ex castris nostris apud Quinzanum, die ultimo iulii 1452.
Cichus.
Die primo augusti. Portò dicta lettera ditto Colella da Napoli, homo d'arme del prefato Zohanne da Sanseverino quale andava verso Vigevano.