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725. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza (1452 luglio 31 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza scrive al fratello Alessandro perché, rispettando i salvacondotti concessi, vengano, senza ulteriore resistenza, rilasciati prigionieri e bestiame preso dai soldati di Cristoforo da Cremona e di Rastorello Corso.

Domino Alexandro Sfortie.
El spectabile misser Andrea Dandolo, providitore in Crema, cum sue lettere ce ha facto grave querella dela roctura de uno salvoconducto facto per li fanti de Christoforo da Cremona et de Lastorello Corso, contra la dispositione del nostro salvoconducto ali homini dela villa de Cavrignanega, in prendere septe presoni et certo bestiame, dicendo che tu et el locotenente di quella nostra cità siti informati de questo, et che quantunche habiati commandate ali dicti Christoforo [ 176v] et Astorello che devesseno rellaxare li dicti presoni et bestiami pur non l'hano voluto fare et che voleno venire da nuy. Et perché nostra intentione è che tuti li salviconducti facti sotto el nome nostro omnino siano observati, volemo che constandote del dicto salvoconducto, lo faci observare et provedi che li dicti Christoforo et Restorello restituissano ali dicti homini et presoni et bestiami et quanto gli hano tolto del suo. Et in questo vogli fare per modo ch'el prefato providitore non habia più casone de scriverne circa questa materia. Data ut supra.
Irius.
Cichus.