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727. Francesco Sforza ai consoli, al comune e agli uomini di San Colombano (1452 agosto 5 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza esprime ai consoli, al comune e agli uomini di San Colombano il rincrescimento per i danni arrecati dai soldati. Dice che ai militari non devono dare grano, vino, né biada ma dovranno restringersi per accettare quelli che saranno mandati.

Consulibus, communi et hominibus Sancti Columbani.
Havimo recevuto le vostre lettere et inteso per quelle li sinistri et damni dicite havere dati quelle nostre gente; ne rencresce de ogni damno habiate havuto, ma quanto ala richiesta dice ve hanno facta esse nostre gente de cento moza de grano, de biava da cavali e vino, dicimo cossì che nostra intencione è che non gli debiate dare né grano né biava né vino; siché non ge lo date, ma ben dicemo, per le conditione occurrente, non intendimo che quello borgo rimanga abandonato. Siché volimo che debiate receptare quelli sarano mandati lì stringendovi vuy overo reducendovi de dritro o dove meglio vi parirà perché quelli nostri soldati possano stare nel dicto borgo, ma senza vostra spexa, como havimo dicto, avisandove che in breve provederimo in modo che non haveriti a dubitare, siché dative bona voglia che per ogni modo ve levarimo li affani dale spale. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.