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733. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1452 agosto 7 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza comunica al luogotenente di Lodi di essere stato informato da Bonsignore de Aluise che un suo figliuolo fu preso da tre lodigiani che hanno in città genitori, parenti e cose, e che si intendono con i nemici. Ritenuta legittima la richiesta di Bonsignore, il duca comanda che siano presi i parenti di quelli che hanno preso il suo figlio e non siano liberati se non al rilascio del figlio o che sia pagato il ragazzo.

[ 178r] Domino locumtenenti Laude.
Ne ha facto significare Iohanne Bonsignore de Aluyse, nostro citadino Lodesano, che ali dì passati fo preso uno suo fiolo da tri altri pur da Lodi, quali sonno con Iohannes dal canto deli inimici, li quali hano in quella nostra cità non sollamente della sua robba e beni, ma chi patre et matre et chi fioli et fratelli, et perinde richiede faciamo sustenire li patri o matre (a) o fratelli o fioli de quelli talli che hano preso el fiolo, da non esser rellaxati fina tanto che suo fiolo sia etiamdio relaxato, aut sia riscosso del'havere de quelli talli che l'hano preso. Et parendone la sua richiesta nedum honestissima, ma che quelli tali che vano contra la patria meritasseno anchora pegio, siamo contenti et volimo che servati modo aut per la detemptione aut mediante lo havere de quelli che l'hano preso che sia riscosso, trovandose esser cossì come ne è significato. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, vii augusti 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
Replicate fuerunt die xv septembris apud Quinzanum.

(a) Segue o fioli depennato.