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741. Francesco Sforza al capitano di Casteggio 1452 agosto 11 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza rimprovera il capitano di Casteggio per non aver provveduto, nonostante le sollecitazioni, a saldare il credito di Rolando Boezo e dei parenti per il legname loro tagliato oltre la quota dovuta, per i sandoni. Se il capitano non obbedirà alla volontà ducale sarà sostituito; per provvedere a ciò Alessandro Visconti invia uno dei suoi uomini.

[ 181r] Capitaneo Clastigii.
Ti havimo scripto più littere, como dei havere inteso, che tu devesti omnino fare satisfare a domino Rolando Boezo et ali soy parenti per li luochi et commune delà da Po del ligname il quale gli fo tagliato questo anno per fare li nostri zandoni, oltra la debita rata contingente a loro, et pare che fin a mò non l'habi(a) facto né (a) exequito como era nostra voluntate; dela qual cosa non pocho se maravigliamo, né sapiamo dove proceda questa inhobedientia, maxime contra la honestate perché, como tu dei cognoscere, non è conveniente né ragionevole che uno supporti il caricho de tucti. Il perché ti commandiamo et volimo che, receptis presentibus, statim fazi pagare et satisfare integramente ali prefati domino Rolando et parenti soi il dicto ligname como è conveniente, avisandoti che per questa casone il spectabile Alexandro Vesconte, nostro conductero, manda uno deli soi lì per recevere il dicto pagamento. Siché fa' che non li intervenga veruno manchamento se desideri il bene et amore nostro, certificandoti che, se mò non exequeray questa nostra voluntà, nuy se trovarimo non ben contenti di te et mandarimo là uno che in tuo loco farà quanto è nostra intencione et voluntà. Data in castris apud Quinzanum, die xi augusti 1452.
Bonifacius.
Iohannes.

(a) Segue oltra la debita rata contingente a loro; et pare che fin a mò depennato.